"Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, questo mistero...l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. Allora tutto Israele sarà salvato... Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio, ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, perchè i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili." (Rm 11,25-29)
Articoli sulla Chiesa e il popolo ebreo e sul ruolo di Israele nel piano di salvezza di Dio.
A mio parere, se vogliamo entrare nella comprensione del Disegno di Dio nella storia riguardante Israele, dobbiamo di molto elevarci sulle questioni inerenti all’Israele politico di oggi o su ogni altra visione temporalistica riguardante Israele. Dobbiamo entrare nella comprensione del ruolo che ha Israele nel Disegno di Dio nell’ultimi tempi della storia, in cui siamo entrati con la fine del tempo delle nazioni e con l’inizio del tempo d’Israele come nazione di Dio chiamata negli ultimi tempi ad accogliere il suo Messia.
Leggi tutto: Sulle Diverse Realtà che sono dietro il nome "Israele"
Ogni volta che mi si chiede di parlare d’Israele, cosa che avviene abbastanza spesso, mi sento all’improvviso come sopraffatta dall’enormità e dalla complessità dell’argomento. Allora, con semplicità, cerco di guardare ad Israele in 3 “tempi”: l’Israele del passato, quella di oggi e quella che sarà nella speranza dei tempi futuri.
San Girolamo scrisse molto tempo fa che "l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo". Più generalmente, l'ignoranza delle Scritture è anche l'ignoranza della storia della salvezza e del disegno di Dio per l'umanità e per il mondo. Oggi, soprattutto a causa di una diffusa ignoranza delle Scritture, la particolare chiamata del Popolo Ebraico viene sempre più delegittimata e negata, e al cuore di questa delegittimazione è posta la loro connessione alla Terra di Israele.
….In the meantime, Israel retains its own mission. Israel is in the hands of God, who will save it “as a whole” at the proper time, when the number of the Gentiles is complete….the evangelization of the Gentiles was now the disciples’ particular task…. (Benedict XVI, Jesus of Nazareth, Vol 2, pp. 44-46).
Entriamo a parlare dei rapporti tra ebrei e cristiani, tra Sinagoga e Chiesa, che in questi ultimi tempi, a cominciare soprattutto dal Concilio Vaticano II, sono cambiati radicalmente rispetto a venti secoli di storia precedenti... Lo scopo di questo mio intervento è di additare in che cosa consiste questo cambiamento, ma soprattutto come in questo cambiamento e in alcuni eventi profetici in atto oggi nel mondo ebreo e cristiano si sta realizzando una tappa del Disegno del Padre celeste nella storia sempre più rivolta al giorno in cui Cristo ritornerà nella gloria per portare a compimento il Disegno del Padre sul mondo.
Leggi tutto: Il difficile cammino verso l'unità tra ebrei e cristiani
Vorrei presentare tre immagini, una presa dall’Antico, le altre due dal Nuovo Testamento, le quali esprimono l’unico progetto divino che abbraccia sia ebrei che cristiani: il monte sul quale si ritrovano come pellegrini tutti i popoli del mondo; il muro che una volta divideva l’umanità, finalmente abbattuto da Gesù Cristo; l’albero, nutrito da un’unica radice, che dovrebbe risplendere nell’abbondanza del suo fogliame.
Nella Chiesa Cattolica essere in disaccordo su tutta una serie di tematiche, che siano politiche, sociali, economiche, religiose o storiche, è un luogo comune, ma alla fine queste differenze di opinioni possono essere risolte tramite una discussione amichevole, una preghiera e un senso di comunione e familiarità in Cristo. Tuttavia vi è una tematica che crea una divisione molto profonda e che potrebbe potenzialmente sfociare in una separazione permanente, ovvero la questione del conflitto israelo-palestinese.
Leggi tutto: "Cattolici per la Palestina" e "Cattolici per Israele"
Per molti ebrei San Paolo era un giudeo rinnegato, ricordato con amarezza per la critica da lui rivolta alla religione ebraica dopo essere diventato un ardente seguace di Gesù di Nazaret. Forse è arrivato il momento di controbilanciare questa opinione negativa di Paolo con la massiccia difesa del Popolo ebraico che egli scrisse a metà degli anni 50 del primo secolo d.C., in una lettera alla chiesa Romana.
Il presidente dell’AHC (Associazione dei Cattolici Ebrei), David Moss, ha intervistato l’Arcivescovo Raymond L. Burke a La Crosse, nel Wisconsin, il 5 Agosto 2010. L'intervista riguarda la continua elezione di Ebrei che sono battezzati ed entrano nella Chiesa Cattolica.
Il 2 settembre 2009, l'apologeta cattolico Robert Sungenis ha pubblicato un documento intitolato "Gli Erronei Insegnamenti di Cattolici per Israele”, nel quale ha attaccato direttamente la legittimità del nostro apostolato. Questo documento dichiara che sul sito Cattolici per Israele “le varie affermazioni riguardo gli ebrei e Israele sono state divulgate come dottrine cattoliche” ma queste, secondo Sungenis, “non sono dottrine cattoliche”. Di seguito la nostra risposta agli attacchi di Sungenis.
Alle volte sento alcuni cattolici parlare di un pellegrinaggio in Terra Santa, e devo ammettere che qualcosa in questa espressione mi irrita leggermente.“Perchè mai ti dovresti irritare” potresti chiedere, “che cosa c'è di male se i cattolici visitano la terra di Gesù e la culla della loro fede?” Ovviamente non vi è niente di male nel visitare la terra di Gesù. Ciò su cui ho a ridire si trova a livello di terminologia..