Israele-Palestina: quando le Mappe mentono

Perdita di terra palestinese?Forse avete già visto questa mappa. E 'abbastanza diffusa in Internet. Pretende di illustrare la "perdita di terra palestinese" dal 1946 al 2000. Nelle parole degli Amici di Sabeel, un’organizzazione cristiana palestinese, la mappa "illustra brevemente l'espansione di Israele e le politiche di insediamento nella West Bank dal 1948." Secondo altri siti web, espone la "strategia della Grande Israele" a spese della Palestina.

Ma il problema è che questa mappa ha poco a che fare con la realtà e travisa completamente la recente storia israelo-palestinese.

L’ingannevolezza della mappa è stata già esposta più volte su blog e su siti web come: Roy Osherove, solomonia.com, giyus.org, Jeffrey Goldberg in the AtlanticDvar Dea, e zionism-israel.com. Ma le vecchie menzogne sono dure a morire, e così abbiamo deciso di presentare la nostra sintesi proprio sull'evoluzione della mappa del Medio Oriente, basata sulle fonti di cui sopra.



Mappa 1 (1946): No Stato di Palestina, ma mandato britannico

Palestina 1946 (?)La prima mappa (con l'etichetta " terra palestinese ed ebraica 1946"), mostra la "terra palestinese" in verde che comprende oltre il 90% della "Palestina", suggerendo che, nel 1946, quasi tutta la terra tra il Giordano e il Mediterraneo è Stato "palestinese” . I "Territori designati come "ebraici" in questa mappa costituiscono forse il cinque per cento del totale. Questa mappa è ridicola, non solo perché il termine "palestinese" nel 1946 si riferiva in generale piuttosto agli Ebrei che abitavamo quella terra e non agli arabi, dal momento che non c'era una Palestina nel 1946 (né vi era un Israele.) C'era solo il mandato britannico. Gli Ebrei vivevano in tutto il territorio poi occupato dagli inglesi, anche su quello che oggi costituisce la Cisgiordania (West Bank).

Così la maggior parte di questa terra non era di proprietà di ebrei o arabi, ma era sotto il controllo politico dell'impero britannico ed era quasi disabitata - soprattutto nella metà inferiore della mappa, zona per lo più desertica.

L'intento di questa mappa di propaganda è quello di suggerire che un paese arabo chiamato "Palestina" esistesse dal 1946 e che fosse stato portato all'esistenza dagli imperialisti ebraici. In realtà, la maggior parte di questa terra "palestinese" era all’epoca stato "palestinese" solo nel senso che si trattava di suolo pubblico di proprietà del governo britannico, sotto il mandato di "Palestina".

Non solo non c'era nessun paese chiamato "Palestina" nel 1946, ma non c'è mai stato neppure nel passato. Prima che gli inglesi conquistassero Gerusalemme, col nome di Palestina veniva chiamata una sub-provincia dell'Impero Ottomano, ma mai uno Stato sovrano. (E dopo la partenza dei britannici, ovviamente, Giordania ed Egitto si sono precipitate ad occupare Gaza e Cisgiordania.)



Mappa 2 (1947): il Piano di Spartizione delle Nazioni Unite - non è mai stato realizzato

Palestina 1947 (?)La seconda mappa vorrebbe essere un resoconto del Piano di Spartizione delle Nazioni Unite, che avrebbe diviso il mandato britannico in due parti uguali, da una parte gli Arabi e dall’altra gli Ebrei. Sembra mostrare una perdita massiccia di "terra palestinese", ma in realtà riflette il fatto che il deserto del Negev, in gran parte disabitato, è stato dato dalle Nazioni Unite ad Israele.

Gli Ebrei accettarono questa ripartizione della Palestina, ma gli Arabi lo rifiutarono. Quando Israele dichiarò l'indipendenza, gli Arabi cercarono di eliminare il supporto allo Stato ebraico da parte delle Nazioni Unite, ma fallirono.

Quindi questa mappa è stata solo una soluzione teorica proposta dalle Nazioni Unite ma che non è mai stata messa in pratica a causa del rifiuto degli Arabi di accettare l'esistenza di uno Stato ebraico in quella terra che era precedentemente il Mandato britannico della Palestina.



Mappa 3 (1949-1967): West Bank giordana, Gaza egiziana

Palestina 1949-67 (?)La terza mappa mostra un ulteriore calo in "terra palestinese" causato dalle perdite subite dagli Arabi nella guerra del 1948. Mappa che si dimentica di sottolineare come questa sia stata una guerra di aggressione iniziata da parte degli stati Arabi, assolvendoli perciò dalla responsabilità di tali perdite.

La mappa descrive anche falsamente la Striscia di Gaza, la West Bank e Gerusalemme Est come "terre palestinesi", mentre in realtà la Giordania si era annessa tutta la West Bank e Gaza era sotto l'occupazione egiziana.

La mappa omette anche il fatto che gli Arabi possedevano (e possiedono ancora) delle proprietà private in quelle aree bianche - in Israele, così come il Waqf islamico e la Chiesa greco-ortodossa.



Mappa 4 (2000): Omettere i fatti chiave

Palestina 2000 (?)L'ultima mappa (con l'etichetta "2000") è particolarmente ingannevole, poiché non evidenzia un impressionante elenco di fatti fondamentali:

  • Si tace su molte altre guerre lanciate contro Israele dai suoi vicini Arabi, in particolare la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 (Egitto, Giordania, Siria) e la guerra del Kippur nel 1973 (Egitto, Siria);
  • Si omette il ritiro israeliano dai territori conquistati in queste guerre, in particolare il ritiro dall'intera penisola del Sinai;
  • Si omette il fatto che è stato Israele che ha dato la terra ai palestinesi, e non l'Egitto o la Giordania che hanno governato rispettivamente la Striscia di Gaza e la Cisgiordania prima del 1967;
  • Si omette il fatto che “più terra” era stata offerta da Israele in cambio di pace nel 2000 e che la leadership palestinese ha totalmente rifiutato;
  • Si omette la violenza omicida di cui, dopo tale rifiuto, sono stati continuamente vittime i cittadini israeliani;
  • Si omette il disimpegno israeliano da Gaza nel 2005, cedendo interamente il controllo ai palestinesi, determinando così la crescita dell’ organizzazione terroristica islamica di Hamas;
  • Si omettono gli attacchi dei razzi Qassam sui centri abitati israeliani nel sud di Israele, l’offerta del primo ministro Olmert al presidente Abu Mazen nel 2008 di più terra, e l’ennesimo rifiuto di Abu Mazen di tale offerta.


In chiusura, vorremmo proporre una mappa più accurata (prodotta da StandWithUs) per chi è interessato a una visione più obiettiva circa l’evoluzione del Medio Oriente:


Evolution of the Middle East

Il mondo arabo e Israele oggi

Nessuna nazione ha mai sostituito lo stato ebraico. Diversi  Imperi si sono succeduti nel governare la regione, prima di arrivare ai 400 anni di regno dell’Impero Ottomano, che finì  con la sua sconfitta nella prima guerra mondiale. Gli ottomani hanno poi ceduto le loro terre agli Alleati.

1918-1921

Gli Alleati e la Società delle Nazioni ricavarono degli Stati nazionali dalle terre dello sconfitto Impero Ottomano. Vennero create come dei "Mandati", che dovevano essere amministrati da Francia e Inghilterra fino a quando non fossero riusciti a governarsi. Il Mandato britannico della Palestina è stato creato per il "focolare nazionale ebraico".

1917-1922

La Gran Bretagna e la Società delle Nazioni approvano la  "Ricostituzione" del focolare nazionale ebraico attraverso il  Mandato della Palestina, determinandone i confini, e impegnandosi a "facilitare" l’insediamento ebraico. All’epoca, Tel Aviv era già stata costruita (1909), e gli Ebrei erano la maggioranza a Gerusalemme.

1922-1923

Rispondendo alle pressioni arabe, la Gran Bretagna decide di “tagliare” il  77% del Mandato della Palestina e proibisce ogni insediamento ebraico in quella che poi divenne la Giordania. Oggi, circa il 70%  dei Giordani sono Arabi palestinesi. Nel 1923, la Gran Bretagna decide di operare dei nuovi tagli e così assegna le alture del Golan al Mandato francese in Siria.

1947-1948

La risoluzione 181 delle Nazioni Unite raccomanda di ripartire il restante Mandato della Palestina in uno Stato arabo da una parte, accanto ad uno Stato ebraico dall’altra. I confini sono basati sulla distribuzione della popolazione. Il 70% della parte ebraica coincide col deserto del Negev.

1949-1967

I leader ebraici accettano  il compromesso della ripartizione delle Nazioni Unite. I leader arabi non lo fanno e, al contrario, si coalizzano per fare guerra al neonato Stato d’Israele per potersi accaparrare tutti i territori. La Giordania invade e annette l'area rinominata "West Bank", mentre l'Egitto occupa Gaza. Entrambe le aree rimangono come delle porzioni non assegnate del precedente Mandato.

1967-1979

Nel 1967, Israele  lancia una guerra preventiva contro gli eserciti arabi di Egitto, Siria e Giordania mobilitati ai suoi confini, e così conquista le alture del Golan, la Penisola del Sinai, Gaza e la Cisgiordania. Non preventivata ad inizio conflitto, il 7 Giugno viene anche presa Gerusalemme, compresa la parte est (quella della Città Vecchia).

1979-2010

Nel 1979 Israele rinuncia all'intera penisola del Sinai e sigla il trattato di pace con l’Egitto.  Nel 2000 Israele si ritira dalla sua zona di sicurezza nel sud del Libano, mentre nel 2005 rimuove da Gaza tutti gli insediamenti israeliani. Oggi, Israeliani e Palestinesi, stanno cercando di negoziare quelli che saranno i confini permanenti tra Israele e la Cisgiordania (West Bank).


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